INFORMAZIONI UTILI


Vaccinazioni del cucciolo di cane e gatto: necessarie per proteggerlo da molte malattie

protezione verso le più comuni malattie infettive

a cura della Redazione Scientifica

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PROTOCOLLO VACCINALE DEL CANE

I vaccini sono farmaci che servono a promuovere la produzione di specifici anticorpi verso specifiche malattie infettive batteriche o virali. I vaccini derivano da colture degli agenti patogeni e vengono distinti in:
  • Vaccini vivi attenuati, costituiti da colture del microrganismo cui è stata ridotta la virulenza;
  • Vaccini spenti che sono costituiti da colture i cui agenti vengono uccisi o trattati con adiuvanti.
A seconda del tipo di vaccino utilizzato la risposta immunitaria può risultare più stabile e duratura e richiede dei richiami annuali.La vaccinazione viene effettuata per immunizzare gli animali verso patologie severe e trasmissibili, normalmente i cani vengono vaccinati nei confronti delle seguenti patologie: cimurro, epatite infettiva, parvovirosi, parainfluenza e leptospirosi. Inoltre per poter circolare nell’ambito della Comunità Europea i cani di età superiore ai 3 mesi devono essere vaccinati da almeno 20 giorni prima dell’espatrio nei confronti della rabbia.Le vaccinazioni devono essere registrate sull’apposito libretto sanitario e nel caso della vaccinazione obbligatoria antirabbica essa deve essere registrata sull’apposito passaporto.Inoltre é possibile effettuare profilassi vaccinali nei confronti di altre malattie infettive, quali la Malattia di Lyme, Herpesvirus Canino e Piroplasmosi.I protocolli vaccinali variano in funzione dell’età dell’animale e del tipo di vaccino che si adotta e delle situazioni epidemiologiche in atto. Di seguito si riportano alcuni esempi.

Protocollo vaccinale per cuccioli di cani

I vaccinazione
Richiamo
I inoculo
II inoculo
Cimurro
50-60 gg
70-80 gg
Annuale
Epatite
70
90
Annuale
Parvovirosi
50
70
Annuale
Parainfluenza
70
90
Annuale
Leptospirosi
70
90
Semestrale
Rabbia
dopo i 90
Annuale

Protocollo vaccinale per cuccioli di cane mediante vaccini polivalenti

I vaccinazione
Richiamo
I inoculo
II inoculo
Vaccino trivalente
(cimurro + epatite + parvo)
50 - 60
Vaccino pentavalente
(cimurro, epatite infettiva
+ parvovirosi +
parainfluenza + leptospira)
70 -80
90-100
Annuale
Rabbia
120
Annuale

Se il cane ha un’età superiore ai tre mesi sarà il Medico Veterinario a decidere il protocollo più idoneo in funzione delle condizioni ambientali in cui l’animale vive. Quando, infine ci si trova di fronte ad animali adulti mai vaccinati o con protocolli vaccinali non rinnovati da almeno 3 anni è consigliabile sottoporre l’animale a due inoculi di vaccino pentavalente (cimurro, epatite infettiva, parvovirosi, parainfluenza e leptospirosi) a distanza di 20 giorni e , dopo ulteriori 20 giorni alla vaccinazione antirabbica

La vaccinazione, come la somministrazione di un qualunque farmaco, non è esente da rischi. L’adozione di vaccini spenti o attenuati consente di ridurre al minimo il rischio che l’animale incorra in incidenti vaccinali.È utile ricordare che la vaccinazione deve essere effettuata da un Medico Veterinario e deve essere sempre preceduta da un’accurata visita clinica, al fine di evitare di sottoporre a trattamento vaccinale soggetti che presentano sintomi di malattia. Il Veterinario prima di procedere alla vaccinazione effettua anche un esame coprologico, in modo da escludere il rischio che infestazioni parassitarie possano interferire con la risposta immunitaria. La vaccinazione è controindicata in particolari stadi fisiologici, come la gravidanza, la lattazione e il calore.


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PROTOCOLLO VACCINALE DEL GATTO

Le vaccinazioni vengono effettuate per immunizzare i gatti nei confronti di alcune malattie molto gravi ed estremamente contagiose.Allo scopo si utilizzano vaccini ottenuti dalla coltura degli agenti patogeni che, a seconda dei trattamenti che subiscono vengono distinti in vaccini vivi la cui virulenza viene attenuata e vaccini spenti (gli agenti patogeni vengono inoculati morti o con adiuvanti).La normale profilassi vaccinale per il gatto prevede l’immunizzazione nei confronti dei seguenti agenti patogeni:- Herpesvirus, responsabile della rinotracheite felina;- Calicivirus agenti della calicivirosi felina;- Parvovirus responsabili della panleucopenia felina.Nella clinica felina è ormai diffuso l’impiego di un vaccino trivalente (parvovirus + calicivirus + Herpesvirus) che consente l’immunizzazione contemporanea verso queste tre patologie.Inoltre per poter circolare nell’ambito della Comunità Europea i gatti di età superiore ai 3 mesi devono essere vaccinati da almeno 20 giorni prima dell’espatrio nei confronti della rabbia.In funzione dello stile di vita del gatto si può ricorrere alla vaccinazione nei confronti di altri agenti patogeni, quali:


  • la clamidiosi;
  • la leucemia virale felina (FELV).

In particolare la vaccinazione nei confronto della FELV devono essere effettuati su tutti i gattini di cui non si hanno notizie sullo stato di salute dei genitori e che vivono sia in casa che fuori, questi soggetti dopo un anno dal primo inoculo dovranno essere sottoposti a test specifici per valutare i livelli anticorpali, in modo da stabilire se effettuare i richiami.


I vaccinazione
Richiamo
I inoculo
II inoculo
Vaccino trivalente (leucopenia + calicivirosi + rinotracheite felina)
60 gg
80 gg
Annuale
Vaccino per FELV
100 gg
120
Annuale (in funzione della risposta anticorpale)
Clamidia
60 gg
Rabbia
330 gg
Annuale

Le vaccinazioni trascritte in rosso devono essere effettuate solo se il veterinario, in funzione dello stile di vita e delle origini, considera l’animale a rischio.Anche i protocolli vaccinali per i gatti adulti variano in funzione dello stile di vita, nei soggetti vaccinati che vivono esclusivamente in casa si effettua solo il richiamo annuale con vaccino trivalente. I gatti che vivono anche fuori casa, devono essere sottoposti al test per la leucemia e, se risultano negativi, fare il richiamo vaccinale anche nei confronti di tale patologia.Come per la somministrazione di ogni farmaco, anche per i vaccini è possibile che si verifichi una reazione anafilattica. Nel gatto i vaccini sono stati indicati  anche quali causa della formazione di fibrosarcomi nel punto di inoculo, in realtà tale evenienza è legata all’estrema sensibilità di alcuni gatti all’inoculazione di qualsiasi sostanza. Al fine di ridurre il rischio nel gatto si preferisce utilizzare vaccini vivi, in quanto tali reazioni sono legate alla presenza di adiuvanti. Tuttavia ciò non è possibile nel caso della vaccinazione antirabbica che è necessariamente effettuata con vaccino spento ed adiuvato.In ogni caso i rischi legati alla somministrazione di un vaccino sono estremamente più bassi rispetto a quelli dovuti al mancato trattamento vaccinale.Appare opportuno ricordare che qualunque vaccinazione deve essere effettuata esclusivamente da un Medico Veterinario che ha le competenze necessarie per effettuare sul gatto un’accurata visita clinica e l’esame delle feci, al fine di escludere la presenza di qualunque sintomo di patologia, che possa interferire con la somministrazione del vaccino.


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COMUNE DI BOLZANO

In questo indirizzo troverete tante informazioni importanti :

 PREFAZIONE FONTI NORMATIVE E REGOLAMENTARI 

http://www.comune.bolzano.it/UploadDocs/840_guida_animali_in_citta.pdf


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"DIECI DOMANDE SU...LEISHMANIOSI, FILARIOSI e relative prevenzioni 

1) Che cosa sono leishmaniosi e filariosi? 

La leishmaniosi canina è una malattia infettiva causata da protozoi del genere Leishmania, veicolati da un insetto chiamato “flebotomo” (o “pappatacio”), molto piccolo (è lungo circa 2-3 mm) e di colore giallo. 
La filariosi cardio-polmonare è una malattia causata da un parassita (Dirofilaria immitis), trasmesso mediante la puntura della comune zanzara. 

2) Sono malattie gravi? 

Purtroppo sì: gravissime e spesso mortali, quindi assolutamente da NON sottovalutare. 

3) Come fa il cane ad ammalarsi? 

FILARIOSI: quando una zanzara punge un cane malato di filariosi, le larve vengono aspirate dall'insetto e si sviluppano all'interno delle sue ghiandole salivari. Quando la zanzara punge un altro animale, lo infesta. Le larve introdotte nei tessuti passano al sistema circolatorio - dove vivono - e cominciano a migrare verso il cuore. 
Questa migrazione dura 6-7 mesi: una volta raggiunto il cuore le filarie, diventate adulte, producono nuove larve e il ciclo ricomincia daccapo. 
I parassiti adulti, lunghi una ventina di centimetri, vivono all'interno del cuore e delle arterie polmonari. 

LEISHMANIOSI: i flebotomi inoculano nella cute dei corpuscoli detti promastigoti. Questi, appena entrati nell’organismo, vengono attaccati dai macrofagi (le cellule deputate a inglobare e quindi distruggere gli agenti infettanti): a questo punto si trasformano in “amastigoti” che si riproducono per scissione fino a riempire il macrofago e a distruggerne le pareti. 

4) Quali danni causano? 

FILARIOSI: il cuore infestato da filarie, per la presenza dei parassiti, subisce danni progressivi e tanto più gravi quanto più è tardiva la diagnosi, fino alla morte del cane. 
LEISHMANIOSI: la leishmaniosi induce uno squilibrio immunologico che lascia il cane indifeso contro gli attacchi di qualsiasi agente patogeno. 
Anche questa malattia, purtroppo, ha spesso un esito infausto. 

5) Quali sono i sintomi? 

FILARIOSI: è difficile individuare precocemente la malattia basandosi sui sintomi, che compaiono di solito quando il cuore è già pesantemente compromesso. I più frequenti sono: debolezza, problemi respiratori, tosse, perdita di peso e di appetito. 
LEISHMANIOSI: purtroppo c’è una sintomatologia talmente vasta che raramente si riesce a individuare al primo colpo la malattia. 
Il tempo di incubazione è lunghissimo (fino a un anno) e gli unici indizi davvero probanti sono alcune manifestazioni cutanee particolari (per esempio la rarefazione del pelo intorno agli occhi, detta "segno degli occhiali") e la crescita abnorme delle unghie (onicogrifosi), che però non sempre si manifestano. 
Molti altri sintomi, cutanei (dermatite, forfora, prurito, ingrigimento del pelo) e non (congiuntivite, dimagramento, inappetenza o eccessiva voracità) sono comuni a un numero così elevato di patologie che il veterinario non ha un compito facile nell’individuarli. 
Clinicamente sono poi abbastanza frequenti (ma non sempre presenti) l'ingrossamento dei linfonodi e della milza. 
La febbre, citata da quasi tutti i testi che parlano di leishmaniosi, in realtà non sempre si manifesta, se non nelle rarissime forme acute, mentre nelle fasi avanzate della malattia è frequente l’ipotermia. 
Per una diagnosi certa, sia di filariosi che di leishmaniosi, è indispensabile l'analisi del sangue, che si consiglia di richiedere sempre al proprio veterinario in presenza di sintomi poco chiari. 
Lesioni cutanee in un soggetto affetto da leishmaniosi - foto gentilmente concessa dal sito www.leishmania.org 

6) Queste malattie sono contagiose? Possono essere trasmesse anche all’uomo? 

Sì, ci può essere contagio sia tra animali che da animale all’uomo. Non è però possibile il contagio diretto; occorre che un flebotomo (nel caso della leishmaniosi) o una zanzara (nel caso della filariosi) pungano prima un animale infetto e poi la seconda “vittima” (animale o uomo che sia). 
La leishmaniosi è una malattia grave anche nell’uomo, mentre la filariosi nell’uomo ha un andamento subclinico e nella stragrande maggioranza dei pazienti è addirittura asintomatica. 

7) Esiste un vaccino? 

No, non esistono vaccini per nessuna delle due malattie. 

8) Quali sono le terapie? 

Le terapie per la filariosi sono due diverse: una per le forme adulte e una per le microfilarie. Queste ultime vengono eliminate abbastanza agevolmente con l’ivermectina, mentre sulle forme adulte si deve agire con derivati arsenicali che però, nei casi più gravi, possono fare più male della malattia stessa. 
L’intervento precoce è fondamentale per arrivare alla completa guarigione. 
Di leishmaniosi, purtroppo, non si guarisce: le terapia più utilizzate sono a base di antimoniato di n-metilglucamina (Glucantim®) ed allopurinolo (Zyloric®). 
La terapia non ottiene lo stesso effetto su tutti i cani: alcuni reagiscono egregiamente, ma su altri non c’è un effetto apprezzabile e la malattia prosegue il suo tragico corso come se non ci fosse stata alcuna cura. 

9) Esiste una prevenzione valida? 

Assolutamente sì nel caso della filariosi: si possono infatti somministrare prodotti specifici che uccidono le larve prima che inizino la loro migrazione verso il cuore. 
Questi prodotti devono essere somministrati una volta al mese per tutto il periodo in cui sono presenti le zanzare (solitamente da maggio a ottobre, ma anche da aprile a novembre nelle zone più calde). 
Prima di iniziare la terapia è indispensabile l’analisi del sangue per accertare che il cane non abbia già parassiti adulti nel cuore. 
L'effetto del prodotto è retroattivo, il che significa che ogni somministrazione serve ad uccidere le larve inoculate dalla zanzara nei 30 giorni precedenti. 
I prodotti disponibili esistono: 
a) in compresse, a base di ivermectina (Cardotek-30®) o di milbemicina ossima (Interceptor®); 
b) in gocce, a base di selamectin (Stronghold®); 
c) per via parenterale, sotto forma di iniezione sottocutanea da effettuare una sola volta all'anno. Il principio attivo di questo prodotto (Guardian SR®) è il moxidectin. 

Per la leishmaniosi non esiste alcun prodotto capace di bloccare l’azione dei parassiti una volta che siano penetrati nell’organismo: quindi la prevenzione deve avvenire a monte, facendo in modo che il cane non venga punto dai flebotomi. 
I due prodotti antiparassitari specifici contro questi insetti sono l’Expot® (in forma di “spot-on”, ovvero di “pipetta” contenente un liquido da spremere sulla cute – tra le scapole - dove verrà gradualmente assorbito) e lo Scalibor®, che è invece un collarino. 
In aggiunta a questi prodotti si possono usare repellenti come il “Fly away”®, da spruzzare sul pelo: il suo odore risulta sgradevole agli insetti. 

10) Esistono zone italiane maggiormente a rischio, e zone in cui invece si può stare tranquilli? 

Esistono zone tradizionalmente a rischio (per esempio Liguria, Toscana, Sicilia), ma ormai non si può più considerare esente da rischi nessuna zona d’Italia, escluse forse quelle di alta montagna in cui non c’è mai una temperatura sufficientemente alta per consentire la vita di zanzare e flebotomi. 
Purtroppo gli insetti ormai viaggiano in auto, pullman, nave...esattamente come noi (anzi, “con” noi), e si spostano da una parte all’altra d’Italia con la massima disinvoltura. 
La prevenzione è consigliabile ovunque. 

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